(Italia - Lombardia - Bergamo - Torre Pallavicina)
Nel 1070 l'arrivo della signoria dei Barbò in piena lotta tra guelfi e ghibellini, ritenne necessario dotarsi di edifici fortificati, legati con la signoria dei Visconti di Milano, fecero erigere a Tristano Visconti, figlio di Bernabò, una torre sui loro territori che fungesse da vedetta sulle zone limitrofe e sul corso del fiume Oglio, da sempre confine tra le varie entità politiche. L'imponente costruzione del XVI secolo con sale affrescate da Giulio e Bernardino Campi sorge ora nel parco del palazzo e venne chiamata appunto la "Torre di Tristano". Qualche tempo più tardi a fianco della torre venne costruito un palazzo, con scopi sia difensivi che residenziali, dal marchese Pallavicino che sposò Beatrice, figlia di Tristano Visconti. Da questo matrimonio ottenne anche il possesso del borgo, che assunse il nome di Torre Pallavicina. Essendo zona spartiacque anche tra la Repubblica di Venezia ed il Ducato di Milano, venne inserita in una vera e propria zona franca che durò fino alla metà del XVIII secolo, pochi decenni più tardi si verificò il passaggio alla Repubblica Cisalpina. Sembra che al termine della scala che porta ai sotterranei nascosto da una botola si aprisse un profondo pozzo sul fondo e sulle pareti del quale erano infisse delle lame taglienti rivolte verso l'alto, l'apertura di questo pozzo è stata chiusa soltanto durante l'ultimo conflitto mondiale. Altra tradizione popolare racconta che da uno dei passaggi che si dipartono dai sotterranei della torre si giungesse al vicino castello di Soncino, ma i tentativi messi in atto dagli abitanti del paese alla ricerca del passaggio non hanno dato esiti rilevanti, così l’ingresso al cunicolo fu murato.
Da Wikipedia
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