( Italia - Lombardia - Bergamo - Gromo)
Foto Luca Giarelli
La zona di Gromo fu concessa in feudo da Federico II, nipote del Barbarossa, alla famiglia Ginami dei Licini , che si era trasferita in quelle terre a causa delle lotte con alcune famiglie guelfe della bergamasca. Scelsero Gromo per la sua posizione strategica, infatti il castello sorse nel 1226 sullo sperone di una roccia, in posizione dominante rispetto al Serio, che era il punto di transito obbligato. Fu il primogenito della famiglia ad iniziarne la costruzione con carattere di residenza famigliare e di rifugio e per questo non fu munito di particolari strutture difensive, al di fuori di un fossato limitato al fronte e ai fianchi e non fu mai sottoposto ad assalti, assedio o minacce di altro genere. Il castello rimase immutato nella sua struttura originale fino al XVI sec. quando la Repubblica Veneta impose la sostituzione del piccolo ponte levatoio con uno più ampio; anche la porticina d'ingresso fu ingrandita al fine di diminuire la potenzialità difensiva dell'insieme. Da allora vi furono altre trasformazioni che mutarono il carattere medioevale anche all'interno dell'edificio, così portando alla costruzione un aspetto sempre più d'abitazione civile.
La parte esterna, che guarda verso la piazzetta del paese, è costruita con grosse pietre a vista, rozzamente squadrate e nell'angolo di nord-ovest si apre quello che in origine fu l'unico ingresso al castello, caratterizzato da un grande portale ad arco a tutto sesto. Sulla stessa parete spicca un grande affresco che raffigura San Cristoforo, dipinto intorno agli anni cinquanta. L'imponente torrione duecentesco costituisce il vertice del castello affermando ancora oggi la destinazione della costruzione a rifugio oltre che a residenza, due corpi di fabbrica realizzati in tempi successivi si innestano nella costruzione originaria. Nel 1492 venne costruita un'ala sopra la roccia ai piedi della quale scorre il fiume, crollò nel 1919 a causa dell'esplosione di alcune mine durante i lavoro per la realizzazione dell'attuale strada provinciale. Nei saloni interni del castello si possono ammirare pregevoli collezioni di armi antiche, costruite nelle famose fucine di Gromo, e di crocifissi, ai quali è dedicata un'intera stanza. Dipinti di splendida fattura e oggetti artistici in peltro arricchiscono gli ambienti, mentre grandiosi lampadari in cristallo di Murano stanno a testimoniare i frequenti contatti con Venezia.
Da I castelli della bergamasca